Una borgo, mille storie

Gagliole

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Marche Region

Luoghi da non perdere

Abbazia Madonna delle Macchie

Abbazia Madonna delle Macchie

Immerso nel verde al confine con Castelraimondo, l’Eremo della Madonna delle Macchie è uno dei luoghi più suggestivi della zona. Documentato già prima del XII secolo, il santuario sorse come spazio di meditazione e preghiera, diventando nei secoli un punto di riferimento spirituale e culturale in un'area attraversata da lotte e confini mutevoli. L’edificio, semplice e raccolto, conserva tracce di diverse epoche: il chiostro con pozzo, le cappelle affrescate, i portici che un tempo accoglievano i pellegrini diretti a Loreto. Tra le opere conservate spiccano l’affresco dell’Assunzione (XV-XVI secolo), attribuito a Venanzio da Camerino e Piergentile da Matelica, e la Madonna del Latte, immagine tanto amata dalla popolazione locale. L’eremo, seppur privo di sontuosità architettoniche, colpisce per l’autenticità che permea ogni pietra e ogni dipinto. Luogo di ritrovo e di feste religiose fino agli anni Sessanta, il santuario è stato salvato dall’abbandono grazie a un importante restauro che gli ha restituito tutta la sua dignità.

Fonte storica di Usciano

Fonte storica di Usciano

Ubicata lungo la strada che conduce alla località Torreto di Gagliole e originariamente appartenente alla chiesa omonima, che probabilmente è andata distrutta nel tempo, essa rappresenta ancora oggi un importante elemento storico e culturale del territorio. Un tempo punto di approvvigionamento per l’acqua, la fonte era anche un luogo di sosta e d'incontro per gli abitanti del borgo e i viandanti. Oggi, purtroppo, la sua funzionalità è limitata, ma rimane un'importante testimonianza del passato rurale della zona. Immersa nel paesaggio circostante, con la vegetazione che l’avvolge, la fonte invita i visitatori a fermarsi e riflettere sulla storia che porta con sé, in attesa che vengano approvati i lavori di recupero e valorizzazione.

Mura castellane

Mura castellane

Il centro storico di Gagliole è racchiuso da una solida cinta muraria medievale, tra gli elementi meglio conservati del sistema difensivo varanesco. La fortificazione, risalente con ogni probabilità al 1274, fu voluta da Gentile da Varano per proteggere il castrum appena annesso al ducato di Camerino. Le mura sono costruite principalmente in pietra calcarea bianca, con conci rettangolari disposti in filari regolari, mentre in alcuni tratti si notano inserti in arenaria, probabilmente frutto di interventi successivi. Lo spessore alla sommità è uniforme e misura circa 110 cm, una dimensione coerente con altri esempi di architettura militare dell’epoca. A interrompere la linearità della cinta sono sei torri di guardia: tre a pianta cilindrica e tre di forma cubica, disposte in punti strategici per garantire il controllo visivo sull’intero territorio circostante. Le mura, oggi in parte visibili lungo il perimetro del borgo, offrono una chiara lettura della funzione esclusivamente difensiva che il sito ricopriva nel Medioevo.

Rocca Varano

Rocca Varano

Rocca Varano domina Gagliole da uno sperone roccioso e rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura militare medievale dell’entroterra marchigiano: costruita dai Da Varano di Camerino dopo l’annessione del borgo nel 1274, fu progettata come avamposto difensivo strategico del ducato lungo il confine con San Severino. Il cuore della fortificazione è l’imponente mastio pentagonale, unico nel sistema difensivo varanesco, circondato da una cinta muraria in pietra calcarea e arenaria. Nei secoli successivi alla sua costruzione, l’intero complesso venne ampliato e rafforzato con torrioni cilindrici e quadrati, feritoie e caditoie, per fronteggiare le lunghe contese con gli Smeducci. L’accesso alla Rocca avviene tramite due porte storiche: quella principale, affiancata alla chiesa di San Giuseppe, e la più nascosta Porta Zingarina, ricavata da un’antica torre. Pensata esclusivamente per scopi militari, la Rocca non era un luogo di residenza, ma di presidio e controllo. Da qui si gode una vista unica sulla valle del Potenza e sulla collinetta di Ancagliano, dove si trovano i resti della Rocca della Bisaccia, un tempo presidio degli Smeducci.

Grotta di Rocca Varano

Grotta di Rocca Varano

Situata al di sotto dell’antica Rocca Varano, la grotta rappresenta uno degli spazi più affascinanti e misteriosi del borgo. Si tratta di un ambiente sotterraneo che in passato fu utilizzato da chi abitava il castello, probabilmente per scopi di rifugio, deposito o collegamento interno tra le strutture difensive. Recentemente valorizzata grazie a un progetto di recupero voluto dal Comune e sostenuto da fondi del Gal Sibilla, la grotta è stata riportata alla luce nel rispetto della sua originaria ambientazione storica. L’intervento ha permesso di renderla accessibile ai visitatori, con l’obiettivo di trasformarla in un punto di riferimento culturale e informativo all’interno del percorso di visita alla Rocca.